E poi eccolo qui, in tutto il suo “splendore”, in tutta la sua forza e, nonostante tu lo conosca bene, dubiti all’inizio che sia proprio lui, che sia lì a sconvolgere la tua vita e a decidere su tutto. Grideresti al mondo che non sopporti più di dover recitare il solito copione. Cambia addirittura anche la tua voce e, se ti chiamano al telefono, non riesci a prendere in giro chi dall’altro capo vorrebbe sentirti in forma. Sei lì annichilita e disintegrata da chi non se ne frega nulla del fatto che sei in vacanza, o che stai facendo quel viaggio o che stai facendo un lavoro che non puoi delegare a nessuno. C’è anche chi ti dice che non ci devi pensare, perché altrimenti sei tu che te lo chiami! Già, come se fossimo noi a volere il nostro male, come se fossimo noi, per uno strano scherzo del destino, a mettere nella lista dei desideri perversi un bell’attacco di quelli coi fiocchi.
E poi… e poi eccole lì le medicine con i loro bugiardini, che bugiardi non sono, che ti svelano una verità che non avresti mai voluto scoprire e non li leggi più perché anche tu hai finito con il credere che leggendoli ti attiri tutte le nefande conseguenze da essi dettate.
E poi? Eccoti lì a combattere… tanto per cambiare, a combattere sputando sangue e vomito, e nausea e avversione verso un mondo che continua a girare anche senza la tua fattiva partecipazione. E, quand’anche tu non venga meno ai tuoi impegni perché la vita ti chiama, anche se tu non avresti né la forza né la voglia di risponderle, sei lì ad agire comunque per il bene degli altri, perché non si possa dire alla fine che sei solo un’inetta scansafatiche, di quelle che si nascondono dietro una invisibile malattia per prendere in giro tutti. Come se volessi davvero diventare tu, alla fine, invisibile per nascondere te stessa e il tuo male per sempre!
By Vicky
