Quando ripenso al mio papà penso inevitabilmente a quanto mi ha dato. Per molto tempo, dopo la sua morte improvvisa, gli ho rimproverato alcune cose, poi il tempo mi ha aiutata a capire, perché il dolore per la sua assenza era diventato leggermente più sopportabile. In questo modo era andata via la difficoltà di vedere meglio, anche a ritroso.

Avevamo lo stesso carattere e questo ci portava a “scontrarci” più e più volte, ma come me, lui poi doveva fare pace velocemente. Non facevamo pace però con le persone che ci avevano offeso spudoratamente o che avevano spudoratamente sottovalutato la nostra intelligenza. In quel caso lui mi spiegava che bisogna allontanarsi in silenzio.

Lui mi ha insegnato a essere forte.

Non raccontava con facilità della sua triste e difficile infanzia, ma, quando lo faceva, riusciva a commuovermi sempre e a rendermi orgogliosa del fatto che da tanto male ricevuto non ne aveva fatto derivare altro male.

Mi diceva spesso che non dobbiamo smettere mai di essere altruisti e che, davanti al dolore non dobbiamo tirarci indietro o fare finta di non vederlo. Diceva che dobbiamo avere la spina dorsale. Intendeva che dobbiamo agire e non perdere tempo per piangerci addosso.

Quando scrivo del mio soffrire troverete sempre questo atteggiamento. Mai saccenteria e poco rispetto per il modo soggettivo e personale di ognuno di approcciarsi al dolore.

C’è sempre la speranza nelle mie parole. Speranza e suggerimenti sussurrati, per essere forti.

Cerco di fare intravedere una donna fragile e coraggiosa, dubbiosa e sicura, resa tale dalla strada che ha trovato davanti a sé. Cerco di dare un’immagine di persona che si è subito attrezzata per percorrerla la via che aveva scorto solo dopo tempo e solo dopo averla cercata con determinazione.

Non ho fatto in tempo a dire grazie al mio papà. Grazie nonostante i miei e i suoi errori. Non ho fatto in tempo ad abbracciarlo, ma posso stringerlo ora quel bambino che aveva pianto tanto da piccolo e quell’uomo fantastico che era diventato. Grazie per avermi fatto capire che in ogni situazione non si deve mai smettere di migliorare, ma che, in ogni caso, bisogna volersi bene e rispettarsi senza aspettare che lo facciano prima gli altri.

By Vicky