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A volte gli emicranici vengono considerati ultra intelligenti. Si dice che abbiano la cosiddetta marcia in più rispetto a chi non soffre di questa patologia molto invalidante. È così che noi cefalalgici, per un po’, ci sentiamo meglio perché ci è stato imboccato un biscottino di consolazione. Purtroppo però non ci sentiamo saziati troppo a lungo perché subito ci assale la triste quotidianità fatta di lotte e sofferenza.

Altre volte però, e questo è molto più triste, qualcuno ci considera dei deficienti.

Queste persone pensano che la “brain fog” ci offuschi sempre ogni piccola possibilità di ragionamento e che quindi tutto ciò ci faccia diventare preda facile.

Anch’io lo ammetto, lo sono stata, ma solo per poco tempo, e, nel momento in cui ho scoperto le tresche, in quel preciso istante, ho giurato a me stessa che non avrei più avuto paura di parlare o di scrivere.

Oggi vengo attirata da un articolo scritto in rete e subito il mio sistema di allarme si mette a suonare ripetutamente.

A me non piacciono i titoli googloghiani che fanno miracolistiche promesse tipo  “l’emicrania può essere curata per sempre

Se vi interessa andate a leggere il sensazionalismo dei media, ma per per favore… e di promesse simili se ne trovano numerose in rete.

Se vi sentite annebbiati per un attacco finito, ma non del tutto o da uno che sta per iniziare, rimandate a tempi migliori.

Quando troverete un attimo di lucidità, leggete attentamente cosa si promette.

Vi accorgerete allora che un titolo altisonante non rivela nulla di nuovo per chi, come voi e come me, fa parte di un gruppo serio che viene continuamente aggiornato su tutte le novità. A chi è più navigato sembra di rivedere le pubblicità televisive di un tempo (quando non esistevano i toupet), dove lozioni miracolistiche promettevano a fronte di “un benefico rossore”…chiome fluenti e per sempre.

Già, le novità, non le cose di cui si parla già da più di qualche anno.

E allora perché continuare ad attirare in maniera subdola facendo pensare che abbiate fatto la scoperta del secolo?

Abbiate la decenza di essere chiari già nei titoli e, soprattutto, non fate false promesse.

Ricordate che noi cefalalgici non abbiamo bisogno di chi ci confonde le idee. Abbiamo bisogno di chiarezza e professionalità.

Non abbiamo bisogno di notizie trite e ritrite sotto dei titoli da marketing (trovata la cura …, la cefalea di risolve…  scoperte nuove terapie presso … ecc)

Tra un attacco e l’altro lasciateci vivere i nostri scampoli di vita.

Che ad appesantirci ci pensa già la nostra patologia.

By Vicky