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Avete mai ascoltato questo brano musicale di Michele Zarrillo? Io lo adoro e mentre lo ascolto, perdonatemi, ma lo faccio mio. In che senso? Ve lo spiego subito. Sono un’emicranica e faccio cure di profilassi. Faccio tanta attività fisica, cammino, mangio cibo sano e bevo almeno due litri di acqua al giorno. Non fumo e non bevo. Sono, in poche parole, una virtuosa. E, in barba a questi virtuosismi, mi guardo allo specchio e vedo i chili che vanno e che vengono e ultimamente più vengono che vanno. Loro mi fanno sentire come l’elefante della canzone…

“Sono l’elefante e non ci passo,

mi trascino lento il peso addosso.

Vivo la vergogna e mangio da solo

e non sai che dolore sognare

per chi non può mai.

Sono l’elefante e mi nascondo

ma non c’è rifugio così profondo.

Io non so scappare

che pena mostrarmi così

al tuo sguardo che amo e che ride di me.

Una farfalla sei

leggera e libera su me.

Mai, non ti raggiungerò mai

mi spezzi il cuore e te ne vai, lassù.

Dentro di me, dentro di me ho un cuore di farfalla

e non potrai vedere mai

quanto lui ti assomiglia”.

Che tristezza lottare ogni giorno con la bilancia che si prende gioco dei miei sacrifici. Al danno la beffa. Non solo soffro di una patologia invisibile, ma devo sopportare anche i chili in più che invece sono visibilissimi. I medici dicono sempre che non è vero, che le medicine non fanno ingrassare ed io mi trovo però a lottare come il povero elefante che ama la farfalla, ma lei non potrà mai capire quanto il cuore dell’elefante assomigli al suo.

E tra una bilancia e un privarmi dei piaceri della vita la mia vita va. Ma, vi dico la verità, poi mi guardo allo specchio e finisco con il piacermi. Burrosa e felice voglio essere e solo se mi piacerò poi piacerò agli altri. Farò attenzione a scegliermi abiti che non distruggano la mia immagine e andrò avanti senza deprimermi, senza rispettare i canoni che prediligono i magri. Non farò diete che mi promettono la magrezza e lo sparire miracoloso del mal di testa e userò la mia testa che, nonostante tutto, ancora ragiona.

By Vicky