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Uno tsunami è quello che, dalla sera alla mattina, ci ha travolti. Non abbiamo avuto neanche il tempo di capire cosa stesse succedendo e ci siamo trovati, attoniti, a vivere una catastrofe che sta investendo il mondo intero. Isolamento è stata la parola che ha decretato un allontanarsi forzato dal mondo esterno e che ci ha imposto uno stile di vita diverso.

A più di un mese dall’inizio di tutto, mi sono chiesta: come stiamo reagendo noi cefalalgici davanti alla tragedia che ha colpito il pianeta intero?

Noi, che con il dolore ci andiamo, in un modo e nell’altro, a passeggio per gran parte della nostra vita, noi, in questo momento, stiamo rispondendo con nobiltà d’animo, ed evitiamo con tutte le nostre forze di lamentarci della nostra patologia. Non abbiamo fatto neanche molta fatica perché noi, che in fondo siamo campioni mondiali di mascheramento della nostra reale condizione, stiamo per così dire, cercando di evitare di parlarne.

Quante volte, infatti, anche in tempi di pace, abbiamo messo da parte noi stessi facendo comunque il nostro dovere mentre il dolore ci trafiggeva implacabile? Quante volte abbiamo ingurgitato le pillole anche senz’acqua per non dare nell’occhio? Quante volte abbiamo risposto con un sorriso a chi si informava del nostro stato di salute, perché sorridere era più facile che raccontare il dolore? Quante volte abbiamo “gridato” a voce bassa e solo a noi stessi che non ce la facevamo più? E quante volte abbiamo preferito intossicarci piuttosto che defilarci e sparire?

E allora noi, che in questo periodo di isolamento dovremmo più di altri pretendere una passeggiata perché gioverebbe al nostro già precario stato di salute, noi ci mettiamo da parte e siamo quelli che a casa ci restano davvero e senza protestare. Noi siamo quelli che osservano le regole e gestiamo le difficoltà perché ci siamo abituati. Noi non ci fermiamo alle apparenze e percorriamo le strade del dolore senza navigatore ben sapendo quali parole usare con chi soffre e cosa dire e cosa fare senza perdere tempo. Ma ciò che ci contraddistingue di più è una meravigliosa, stupenda nobiltà d’animo, che indossiamo come abito di una vita fatta di sentimenti veri che si provano al momento giusto e con il giusto trasporto.

Noi non aspetteremo la fine di tutto questo per sentirci migliori e rinnovati, noi siamo già quello che tanti avrebbero dovuto essere e che forse non saranno mai.

By Vicky