I nuovi farmaci per la cefalea: riflessioni a freddo
La prossima immissione sul mercato del primo anticorpo antiCGRP per la profilassi dell’emicrania pone qualche valutazione prima di una eventuale prescrizione da parte dello specialista.
A fronte di dati oramai estesi sulla efficacia di detti composti e in considerazione degli elevati costi iniziali per affrontare il trattamento, occorre considerare alcuni aspetti che ancora non sembrano avere una risposta.
Sembra pertanto doveroso avanzare alcuni interrogativi:
- Gli anticorpi monoclonali sono effettivamente migliori dei trattamenti preventivi convenzionali? Non sono ancora stati effettuati degli studi comparativi diretti nei confronti di calcioantagonisti, betabloccanti, antiepilettici ecc.
 - Come mai l’efficacia è presente solo in un terzo dei pazienti ? Occorre verificare che il CGRP sia effettivamente la giusta molecola in tutti gli emicranici.
 - E’ possibile predire chi sono i pazienti che risponderanno prima di iniziare il trattamento ?
 - Nell’emicrania cronica è utile effettuare prima una disintossicazione ?
 - Quali sono i rischi a lungo termine ? Non è ancora presente un registro degli effetti cardiovascolari e teratogeni.
 - Gli anticorpi monoclonali non penetrano nel cervello, quale è il sito effettivo di azione ?
 - Quale è il paziente tipo in cui iniziare a prescrivere gli anticorpi monoclonali ?
 
Quando ci saranno delle risposte a questi interrogativi sapremo come percorrere al meglio questa nuova strada che porta alla prevenzione dell’emicrania.
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