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Cannetta fai da te per curare il mal di testa?

La cefalea è una patologia molto comune, disabilitante e, in molti casi, di difficile ed inadeguata gestione dal punto di vista terapeutico.

Sebbene gli studi clinici sulla cannabis per il dolore neuropatico abbiano mostrato risultati promettenti, la ricerca sull’uso di questa sostanza nelle cefalee è ancora notevolmente limitata. Una recente revisione della letteratura scientifica (Lochte e collaboratori 2017) ha preso in considerazione le prescrizioni che hanno un carattere storico e riassunto i contributi più recenti sull’uso della cannabis per il mal di testa.

Sono stati esaminati al microscopio gli studi preclinici che hanno esplorato il ruolo dei cannabinoidi esogeni ed endogeni e che effettivamente possono avere un ruolo nella fisiopatologia del mal di testa. Attualmente, occorre sottolineare come non ci siano prove sufficienti provenienti da studi clinici controllati che supportino l’uso della cannabis per il mal di testa. I risultati attualmente riportati sono esperienze aneddotiche e/o preliminari che però suggeriscono meccanismi neurobiologici plausibili, che possono aprire pertanto la strada a studi clinici adeguatamente progettati.

L’effettuazione di studi rigorosi, come per qualsiasi altro farmaco preventivo o sintomatico, è necessaria per determinare l’efficacia a breve e lungo termine, l’indicazione per specifici tipi di cefalea, la compatibilità con i trattamenti già esistenti, la via di somministrazione ottimale e i potenziali rischi che ne possono derivare. Fino a quando non saranno disponibili indicazioni precise accontentiamoci di leggere o ascoltare le esperienze del fai da te, nelle cefalee purtroppo ammonta al 50% dei pazienti con tutti i rischi che ne conseguono, e consolare quelli che l’hanno provata e…non hanno tratto beneficio alcuno.

Professore Fabio Antonaci

Per saperne di più sugli esami che si possono effettuare per diagnosticare l’emicrania leggi l’articolo: La RMN per la cefalea: e se troviamo qualcosa?