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“Aver compagno al duol, scema la pena” recita un famoso proverbio e, mai come nel mio caso, si può dire quanto sia vero. No, non voglio dire che provo un piacere immenso sapendo che altre persone patiscono ciò che patisco io da anni. Al contrario mi piace immensamente leggere che qualcuno sta meglio, che vive una tregua a lungo desiderata.

Quello che voglio sottolineare è quanto sia bello far parte di gruppi come questo “medicina delle cefalee” che mi consentono di condividere notizie, studi, pensieri, e che mi permettono di confrontarmi con chi come me soffre di cefalea cronica. Mi ci sono iscritta da un po’ di anni e, ogni tanto, penso e ripenso a quanto ignorante fossi prima e a quanti passi in avanti ho compiuto anche grazie ai miei compagni di avventura. Mai mi verrebbe da scrivere sventura perché questo gruppo mi ha fatta crescere con amici che si sono legati a me ed io a loro, a doppio filo. Quando, per impegni vari che la vita mi propone, mi ritrovo in pausa a pranzo, a sera, o mentre sono ad aspettare da qualche parte, sento il bisogno di entrare nel mio mondo virtuale per leggere, commentare e condividere pensieri, notizie, frasi. In un nano secondo si uniscono esistenze di persone che i chilometri e la vita mai avrebbero fatto conoscere.

C’è sempre un motivo per il quale incrociamo persone, percorriamo strade, imbocchiamo sentieri. Ed io sono felice di conoscerle sempre di più, ogni giorno di più, ogni istante di più le persone che mi hanno aiutata e mi aiutano ad andare avanti nei meandri del dolore. È come se il dolore mi avesse dato, stranamente, opportunità preziose da custodire gelosamente nel cuore e nell’anima.

By Vicky